Lettori, salve a tutti e ben ritrovati! Con questa nuova recensione, torniamo insieme ad immergerci nell’atmosfera spooky (letteralmente, che mette i brividi) tipica del mese di ottobre. Si tratta infatti di un libro middlegrade (cioè pensato per, e quindi adatto a, bambini e ragazzi trai dieci e i quattordici anni) perfetto per la serata di Halloween: La Gita del Terrore di Katherine Arden.

Piccolo Disclaimer: grazie alla casa editrice che ci ha fornito in anteprima una copia digitale del libro, questo articolo esce subito dopo l’arrivo del libro in libreria. Come sempre, vi ricordo che questo non influisce in nessun modo sul mio giudizio. Se mi conoscete, sapete che quando si parla di storie anche solo vagamente spaventose non posso resistere a fiondarmici alla velocità della luce.

Detto questo, parliamo meglio e nel dettaglio de La Gita del Terrore 🎃

6 ottobre 2020, Mondadori Ragazzi

INFORMAZIONI

Titolo: La Gita del Terrore
Autore: Katherine Arden
Genere: Paranormal, Horror
Casa Editrice: Mondadori (collana Mondadori Ragazzi)
Data di Pubblicazione: 6 ottobre 2020
Pagine: 188
Prezzo: 16€
Lingua: Italiano, tradotto da Beatrice Bellini (inglese, in originale)

Trama (presa dal sito della Mondadori):《Ollie ha undici anni, e da quando la sua geniale e avventurosa mamma non c’è più, si sente sempre un po’ fuori posto nel mondo. Il suo unico rifugio è la lettura. Così, quando vede una sconosciuta che sta per gettare un piccolo libro nero nel torrente, d’impulso decide di salvarlo: glielo ruba e scappa via. In una notte di pioggia e vento inizia a leggere l’inquietante storia di un patto d’amore maledetto racchiusa tra le pagine del misterioso libriccino. Il giorno dopo scopre che la meta della gita di classe è proprio la fattoria della storia, un luogo che esiste davvero e che rivelerà un passato di misteri e sparizioni inspiegabili. Durante il viaggio di ritorno dalla fattoria il pullmino sul quale viaggiano Ollie e i suoi compagni si ferma… Mentre cala il buio e si alza una strana nebbia, sull’orologio rotto di Ollie, un ricordo della mamma, compaiono un conto alla rovescia e un messaggio inequivocabile: VIA!C’è sempre una qualche storia di fantasmi. Che ci piaccia a no. Ovunque tu vada in questo enorme, terribile mondo meraviglioso troverai sempre una storia di fantasmi ad aspettarti. A volte inventata, a volte no.》

Voto: 5 ⭐⭐⭐⭐⭐

Pareri Personali:

La prima cosa che mi sento di precisare è che, nonostante il target per cui è stato pensato, questo libro è adatto a tutti. Negli ultimi tempi, ho notato una tendenza nei lettori di una certa fascia d’età ad evitare i libri middlegrade. A mio avviso, escludendo a priori i libri scritti per bambini e ragazzi dalla propria lista di letture, ci si perde davvero molto. Questo in particolare, così come tantissimi altri libri con questo target, può essere letto con una diversa chiave di lettura per ogni età. Mentre un bambino di dieci anni coglierà determinati aspetti, un adolescente ne considererà altri e un adulto altri ancora. Ciò però non lo rende meno godibile a nessuno dei tre, che penso sia la cosa fondamentale.

Fatta questa precisazione sul target, parliamo della trama. L’atmosfera spooky viene resa alla perfezione soprattutto grazie all‘ambientazione. Quando si racconta una storia spaventosa, ambientarla in autunno in una piccola cittadina rurale di provincia con tanto di campi di grano pieni di spaventapasseri è sempre una buona idea. Le descrizioni dei luoghi era così ben fatte che mi sembrava di essere nel libro con i protagonisti. Forse anche complice il fatto che da amante dei film horror ne ho visti a bizzeffe, sono riuscita ad immaginare ogni momento della storia nei minimi dettagli. Sicuramente però una buona parte del merito va allo stile di scrittura dell’autrice. So che ha scritto anche una molto chiacchierata saga young adult (cioè, per adolescenti) ed ora sono curiosa di leggerla per vedere come il suo stile cambia a seconda del target per cui scrive. E parlando di stile di scrittura, devo dire che ho apprezzato molto anche la traduzione. Credo che abbia reso benissimo l’atmosfera che l’originale voleva trasmettere e questa è sempre una cosa da ammirare.

Un’altra cosa che mi è piaciuta moltissimo è stato l’uso dell’espediente del libro nel libro al fine di coinvolgere la protagonista negli strani fatti sovrannaturali accaduti nella sua cittadina. Devo dire che recentemente ho visto usare questo trope molto spesso, ma altrettanto spesso non mi è piaciuto il modo in cui è stato usato. Ho trovato la parte del libro in questione noiosa, superflua oppure ridondante. In questo caso però è avvenuto esattamente il contrario: la parte che narra le vicende lette dalla protagonista mi ha intrattenuto moltissimo e ho trovato che fosse un’aggiunta fondamentale per strutturare al meglio la trama principale. D’altronde il titolo di questo libro nel libro è proprio Piccoli Spazi, che in lingua originale coincide con il titolo del libro stesso (Small Spaces).

Ho amato anche (e forse soprattutto) i personaggi: per quanto corrispondano abbastanza fedelmente al cast che ci si aspetterebbe per una storia simile, sono allo stesso tempo anche assolutamente originali e innovativi. La nostra protagonista, Ollie, è una bambina pienamente realistica che possiede sia pregi che difetti e che si muove nel suo mondo in perfetta armonia. Anche i suoi due companion, semplici compagni di scuola all’inizio e poi amici alla fine, non stonano affatto con il tono del racconto. Anch’essi sono molto realistici e ben caratterizzati, così come anche i personaggi secondari. Mi è piaciuta moltissimo la figura genitoriale che l’autrice ha voluto descriverci tramite il padre di Ollie: tramite lui, la Arden si è divertita a scardinare alcuni datati pregiudizi sulla paternità (e di conseguenza sull’essere uomini), rendendo il personaggio trai migliori del libro. E per quanto anche i personaggi protagonisti del libro nel libro fossero realistici per la loro epoca e molto interessanti, una menzione speciale va al villain, il cattivo della storia. Misterioso e spaventoso al punto giusto, non si lascia sconfiggere facilmente né de tutto: visto il finale, spero che lo ritroveremo anche nei prossimi libri della serie.

Spero quindi che la Mondadori traduca presto il secondo libro, perché non vedo l’ora di averlo tra le mani per leggere nuove avventure in questo mondo e per saperne di più su Ollie e sui suoi amici. Mi raccomando, voi intanto leggete anche le recensioni dei miei compagni di avventure e soprattutto il libro: sarà una Gita del Terrore che non dimentichere facilmente 🎃

4 pensieri su “Recensione: La Gita del Terrore di Katherine Arden – #ReviewParty

  1. Il libro nel libro è stata la cosa sicuramente più coinvolgente di tutte. Incuriosiva anche me leggere la sua storia. Forse da amante di libri siamo attratti anche da questo.
    Ti ringrazio per aver partecipato! 🙂

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